Quali sono gli esami da fare in gravidanza?

Nei tre trimestri di gravidanza la donna deve seguire un fitto calendario costellato di visite di controllo dal ginecologo di fiducia, ecografie e test, molti dei quali vengono erogati gratuitamente, senza pagamento di alcun ticket, dal Servizio Sanitario Nazionale. Per ottenere le prestazioni presso le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate è necessaria un’impegnativa del medico di famiglia o dello specialista con il codice M seguito dalla settimana di gravidanza. «Purtroppo, però, non esiste un’agenda standard applicabile a tutte le donne», puntualizza Rossella Nappi, professore ordinario di clinica ostetrica e ginecologica all’Università degli Studi di Pavia. «Prima di suggerire un programma di esami, il ginecologo valuta diversi fattori, tra i quali l’età della futura mamma, la tendenza al sovrappeso e all’obesità, la presenza di diabete, ipertensione, infezioni e patologie tiroidee, autoimmuni e cardiovascolari, la familiarità per specifiche malattie, l’andamento di precedenti gravidanze e l’essersi sottoposta a tecniche di fecondazione assistita, che potrebbero mettere a repentaglio la gestazione e, di conseguenza, richiedere controlli, esami e monitoraggi aggiuntivi». Eccezioni a parte, se la donna rientra indicativamente nella fascia tra i 20 e i 35 anni, gode di buona salute e non presenta alcun fattore di rischio particolare, potrebbe attenersi al calendario «base».

Quali sono dunque gli accertamenti consigliati, e come districarsi in questo dedalo di esami e scadenze? E per quanto riguarda gli esami preconcezionali?

La nostra Prof.ssa Rossella Nappi ne ha parlato con Chiara Caretoni di Ok Salute e Benessere.

Qui il link all’intervista online su OkSalute, qui il pdf ufficiale pubblicato sul numero di Maggio 2019.

 

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